Carlo Farzetti | Talk Show Host

DIARIO - GIORNO TRE

GIORNO DEL TEEN SPIRIT

Sono stanco. Allenamento, e prima studio, e sveglia e tante cose, e pensieri.
Quelli lontani, distanti dal presente, ma che lasciano tanti dubbi. Che lavoro farò da grande? Avrò un crollo che sembrerò un piccolo botolo in tuta? E la lisa tornerà? E se divento gay a cinquant’anni?
Oggi mi è successo un po’ di tutto. Per prima cosa ho STUDIATO. Si si. Proprio quello. Mica poco; ben tre ore e mezza (forse quattro) filate e veloci. Seduto composto prendendo appunti e tenendo la punta della penna tra le labbra. Prorpio un bravo studente. Mi volevo fare una foto e mandarla in giro. Ho avuto anche il tempo di sentirmi solo, che mi manca la lisa mica qualcun altro.
Appena tornato dall’università dopo mangiato. Stavo sul letto disteso e mi dicevo Ecco adesso chiudo gli occhi e dormo, sto qui e aspetto che chiami, guardo cazzate in tv e mi faccio schifo. E lo studio mi ha salvato. Avete sentito bene. Che de amicis sarebbe fiero.
Lui.
LO STUDIO MI HA SALVATO. Appena cinque minuti e poi studiare fino alle sei. E nemmeno me ne sono accorto.
La sorpresa. Il film a teoria della letteratura, quello di brandone.
Non era una sorpresa. Forse quello di domani lo sarà. Comunque era il trono di sangue, di akira kurosawa. Tratto dal macbeth. Bellissimo, con i dialoghi originali; senza, film così sono ridicoli, perdono spessore e spesso sono doppiati male. Questo mi è piaciuto proprio. Con tutti i gorgoglii e gli acuti del giapponese, secco secco e terribilmente epico. Figata.
Appena arrivato qualcosa doveva succedermi. era scritto sulle facce della gente in autobus, tra le nuvole in cielo, sui marciapiedi della città. Si sentiva proprio. Mi metto ad aspettare che inizi la lezione ma aspetto anche un meteorite, un terremoto, una rapina, qualcosa sparato su di me. Sto li tutto stretto attorno alle mie fantasie, anche con la solitudine che è una cara amica e non mi lascia mai solo. tutto steso contro il muro con le cuffiette e i propagandhi che veramente aiutano, e incrocio due occhi chiari. Mi guardano fissi e fanno i carini, poi si alzano subito e fanno finta di niente. Girano intorno fissano il soffitto e ritornano sui miei. e allora saltano ancora, fanno le capriole, giocano, sorridono e fanno i misteriosi, ma tornano sempre dritti su di me. una ragazza molto carina piccola forse, di età (avrà un anno meno di me. non sono così vecchio…), però veramente intrigante. E sto li a fare finta di niente e a dirmi, fai qualcosa, parla, di qualcosa, alzati, chiedi, sorridi, saluta…niente sto li e faccio il superiore come non mi toccasse la cosa. Che probabilmente non mi toccava abbastanza. Poi tutti entrano e io dietro che tanto la ragazza non fa il mio corso e non l’ho mai vista in aula.
Entro, siedo e scorgo una tipa già vista. È quella, quella che stava con leo quando eravamo in terza superiore, che ancora non si guidava, si fumava tutto e subito e l’amore era scontato anche se non si sapeva cosa cazzo fosse.
Quella che ci avevo anche un debole, come tante ragazze di leo.
È mio fratello in fondo. Ci si mette sempre in competizione, e c’abbiamo gusti simili. Poi si è sempre gelosi; cazzo lui se la sbaciucchia e le dice le paroline dolci all’orecchio e noi si sta ad appannare il vetro guardando la pioggia fuori. Insomma la intravedo. E l’avevo già intravista altri giorni. Ma figurati se vado li. All’inizio: tanto non si ricorda di me. poi: ma tanto che cazzo le dico. Poi ancora: è già andata via. Dopo: no dai ci parlo un altro giorno. Alla fine mi batte sulla spalla e mi fa: carlo? Si! gloria? Si! Come va come non va. E io studio con calma; e io ho fatto volontariato; e ti ricordi della tale festa?; e sono contento di vederti eccetera. Insomma tutto molto bello. L’altra quella degli occhioni alla fine è in aula, proprio carina. Anche la gloria è prorpio carina forse meglio di una volta. Guardiamo i giapponesi nella nebbia e ogni tanto scambiamo qualche parola e lei viene sempre vicina e mi sussurra all’orecchio e c’ha proprio una bella voce. Alla fine mi ha riaccompagnato a casa. Mi ha riportato indietro finita la lezione e siamo rimasti che viene da me giovedì a vedere un film.
E io cosa faccio?
Chiamo leo che non me la sento di starmene da solo, e sono ancora innamorato della lisa.
E i miei?
Saranno a casa giovedì sera?
Cazzo se ci scappa qualcosa non so proprio cosa fare, è da tanto che ho voglia del calore di qualcun altro. Quando si sta tutti nudi vicini vicini, uno sopra l’altro. E ci si scalda. Quello si che manca. D’accordo me ne sto tranquillo, e aspetto.
e quello che viene viene.

SOUNDTRACK:

Stream | Download

Francesco Lovison: Keyboards
Daniele Cortese: Laptop


Torna indietro