GIORNO DEL TEEN SPIRIT
Sono
stanco. Allenamento, e prima studio, e sveglia e tante cose, e pensieri.
Quelli lontani, distanti dal presente, ma che lasciano tanti dubbi. Che
lavoro farò da grande? Avrò un crollo che sembrerò
un piccolo botolo in tuta? E la lisa tornerà? E se divento gay
a cinquant’anni?
Oggi mi è successo un po’ di tutto. Per prima cosa ho STUDIATO.
Si si. Proprio quello. Mica poco; ben tre ore e mezza (forse quattro)
filate e veloci. Seduto composto prendendo appunti e tenendo la punta
della penna tra le labbra. Prorpio un bravo studente. Mi volevo fare una
foto e mandarla in giro. Ho avuto anche il tempo di sentirmi solo, che
mi manca la lisa mica qualcun altro.
Appena tornato dall’università dopo mangiato. Stavo sul letto
disteso e mi dicevo Ecco adesso chiudo gli occhi e dormo, sto qui e aspetto
che chiami, guardo cazzate in tv e mi faccio schifo. E lo studio mi ha
salvato. Avete sentito bene. Che de amicis sarebbe fiero.
Lui.
LO STUDIO MI HA SALVATO. Appena cinque minuti e poi studiare fino alle
sei. E nemmeno me ne sono accorto.
La sorpresa. Il film a teoria della letteratura, quello di brandone.
Non era una sorpresa. Forse quello di domani lo sarà. Comunque
era il trono di sangue, di akira kurosawa. Tratto dal macbeth. Bellissimo,
con i dialoghi originali; senza, film così sono ridicoli, perdono
spessore e spesso sono doppiati male. Questo mi è piaciuto proprio.
Con tutti i gorgoglii e gli acuti del giapponese, secco secco e terribilmente
epico. Figata.
Appena arrivato qualcosa doveva succedermi. era scritto sulle facce della
gente in autobus, tra le nuvole in cielo, sui marciapiedi della città.
Si sentiva proprio. Mi metto ad aspettare che inizi la lezione ma aspetto
anche un meteorite, un terremoto, una rapina, qualcosa sparato su di me.
Sto li tutto stretto attorno alle mie fantasie, anche con la solitudine
che è una cara amica e non mi lascia mai solo. tutto steso contro
il muro con le cuffiette e i propagandhi che veramente aiutano, e incrocio
due occhi chiari. Mi guardano fissi e fanno i carini, poi si alzano subito
e fanno finta di niente. Girano intorno fissano il soffitto e ritornano
sui miei. e allora saltano ancora, fanno le capriole, giocano, sorridono
e fanno i misteriosi, ma tornano sempre dritti su di me. una ragazza molto
carina piccola forse, di età (avrà un anno meno di me. non
sono così vecchio…), però veramente intrigante. E
sto li a fare finta di niente e a dirmi, fai qualcosa, parla, di qualcosa,
alzati, chiedi, sorridi, saluta…niente sto li e faccio il superiore
come non mi toccasse la cosa. Che probabilmente non mi toccava abbastanza.
Poi tutti entrano e io dietro che tanto la ragazza non fa il mio corso
e non l’ho mai vista in aula.
Entro, siedo e scorgo una tipa già vista. È quella, quella
che stava con leo quando eravamo in terza superiore, che ancora non si
guidava, si fumava tutto e subito e l’amore era scontato anche se
non si sapeva cosa cazzo fosse.
Quella che ci avevo anche un debole, come tante ragazze di leo.
È mio fratello in fondo. Ci si mette sempre in competizione, e
c’abbiamo gusti simili. Poi si è sempre gelosi; cazzo lui
se la sbaciucchia e le dice le paroline dolci all’orecchio e noi
si sta ad appannare il vetro guardando la pioggia fuori. Insomma la intravedo.
E l’avevo già intravista altri giorni. Ma figurati se vado
li. All’inizio: tanto non si ricorda di me. poi: ma tanto che cazzo
le dico. Poi ancora: è già andata via. Dopo: no dai ci parlo
un altro giorno. Alla fine mi batte sulla spalla e mi fa: carlo? Si! gloria?
Si! Come va come non va. E io studio con calma; e io ho fatto volontariato;
e ti ricordi della tale festa?; e sono contento di vederti eccetera. Insomma
tutto molto bello. L’altra quella degli occhioni alla fine è
in aula, proprio carina. Anche la gloria è prorpio carina forse
meglio di una volta. Guardiamo i giapponesi nella nebbia e ogni tanto
scambiamo qualche parola e lei viene sempre vicina e mi sussurra all’orecchio
e c’ha proprio una bella voce. Alla fine mi ha riaccompagnato a
casa. Mi ha riportato indietro finita la lezione e siamo rimasti che viene
da me giovedì a vedere un film.
E io cosa faccio?
Chiamo leo che non me la sento di starmene da solo, e sono ancora innamorato
della lisa.
E i miei?
Saranno a casa giovedì sera?
Cazzo se ci scappa qualcosa non so proprio cosa fare, è da tanto
che ho voglia del calore di qualcun altro. Quando si sta tutti nudi vicini
vicini, uno sopra l’altro. E ci si scalda. Quello si che manca.
D’accordo me ne sto tranquillo, e aspetto.
e quello che viene viene.